(In Io. Gv. tr. 2, 13)
Nel corso dell’anno liturgico, l’Avvento è il tempo che non solo ci prepara a celebrare il ricordo-memoriale della nascita di Gesù Cristo, ma anche il tempo che ci proietta verso la seconda venuta del Figlio di Dio, quando alla fine dei tempi "verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti", introducendoci nel suo regno che non avrà mai fine.
La liturgia illustra le qualità che devono caratterizzare ogni cristiano in questo tempo di grazia spirituale:
L’Avvento è dunque il tempo propizio per far spazio a Cristo, l’unico medico che solo può guarire le nostre debolezze e consolarci con la sua presenza.
Seguendo queste coordinate, abbiamo cercato di selezionare tra gli scritti di Agostino quei brani che, giorno per giorno, offriranno uno stimolo alla riflessione personale. Alcuni temi sono stati scelti in rapporto al brano del Vangelo propostoci dalla liturgia del giorno, altri in relazione a due modelli e guide privilegiate dell’Avvento: Giovanni Battista e la Vergine Maria.
Occorre infine una precisazione. Ai tempi di Agostino, nella Chiesa africana, non si era costituito un ciclo di preparazione al Natale, così come lo conosciamo oggi. Le prime celebrazioni dell’Avvento si ebbero in Francia e in Spagna verso la fine del IV secolo; Roma le accolse nei suoi libri liturgici solo verso il VI secolo. Pertanto nell’opera letteraria del vescovo di Ippona mancano delle omelie specifiche sull’Avvento; ciò tuttavia non significa che non si possano estrapolare alcune tematiche per noi suggestive in vista del S. Natale.