ALL'ECCELLENTE E ONOREVOLE SIGNORE FERMO, SUO CARISSIMO FIGLIO, AGOSTINO INVIA SALUTI NEL SIGNORE
Come dividere in volumi i 22 libri della Città di Dio.
1. Come ti avevo promesso, ti ho inviato, dopo averli riletti ancora una volta, i libri della Città di Dio, che mi avevi chiesto con molta insistenza. Veramente perché ciò avvenisse con l'aiuto di Dio, sono stato sollecitato da Cipriano figlio mio e fratello tuo germano, con l'insistenza con cui desideravo essere pregato. Sono ventidue quaderni ch'è difficile riunire in un sol volume, ma se vorrai farne due volumi dovrai dividerli in modo che un volume contenga dieci libri e l'altro dodici. In effetti, nei primi dieci libri sono confutati gli errori degli empi; nei restanti invece viene esposta e difesa la nostra religione, sebbene ciò sia stato fatto anche nei primi dieci, quando mi è parso più opportuno, e negli ultimi sia stata fatta la confutazione degli errori dei pagani. Se invece preferirai farne più di due volumi, devi farne cinque, il primo dei quali deve contenere i primi cinque libri in cui sono esposti gli argomenti contro coloro i quali sostengono che alla felicità della vita presente giova il culto non diciamo degli dèi ma addirittura dei dèmoni; il secondo volume deve contenere i cinque libri successivi contro coloro i quali pensano debbano adorarsi con riti sacri e con sacrifici non solo gli dèi di cui lì si tratta, ma anche gli altri numerosi dèi di qualunque altra specie in grazia della vita che verrà dopo la morte. Infine i tre altri volumi successivi dovranno contenere ciascuno quattro libri, poiché la materia che vi si tratta è stata da noi sistemata in modo che quattro libri esponessero l'origine della Città di Dio e altrettanti il suo cammino o, come abbiamo preferito chiamarlo, sviluppo, gli ultimi quattro esponessero i rispettivi termini finali [delle due città].
2. Se, come sei stato sollecito per ottenere questi libri, lo sarai ugualmente per leggerli, comprenderai, per tua esperienza personale più che per la mia assicurazione, di quanto aiuto essi possano essere. Quanto ai libri, di cui quest'opera su la Città di Dio risulta composta e che i nostri fratelli di costì a Cartagine ancora non hanno, dégnati - ti prego - di darli volentieri, dietro loro richiesta, per copiarli. Non dovrai però darli a molti ma a uno solo o, al massimo, a due, ed essi quindi li daranno agli altri. Da te stesso poi vedrai in qual modo farne parte ai tuoi amici, sia che abbiano desiderio d'essere istruiti nel popolo cristiano, sia che si trovino legati a qualche superstizione, da cui parrà possano venire liberati dalla grazia di Dio per mezzo di questa nostra fatica.
3. Per quanto mi riguarda, mi farò un dovere, se Dio vorrà, di scriverti spesso per chiederti quali progressi avrai fatto nella lettura. Essendo poi tu una persona colta, non ti sfuggirà quanto giovi una lettura ripetuta per comprendere ciò che si legge. In effetti non c'è alcuna difficoltà di comprendere - o è certamente minima - quando c'è la facilità di leggere, che diventa tanto più grande quanto più spesso la lettura è ripetuta, di modo che, mediante la continua ripetizione... [diventi maturo ciò che, per mancanza d'attenzione] era rimasto acerbo, Signore eccellente e onorevole e figlio mio carissimo. A proposito dei libri su gli Accademici, composti da me subito dopo la mia conversione, poiché nella tua precedente mi hai fatto sapere che l'Eccellenza tua li conosceva, ti prego di rispondermi come sei riuscito a procurarteli. Quanti sono gli argomenti che comprende l'opera di ventidue libri da me composta te lo indicherà il sommario che ti ho inviato.