LETTERA 189

Scritta verso il 417.

Agostino prescrive a Bonifacio (lo stesso generale cui è indirizzata la lettera 185) la regola della condotta cristiana consistente nell'amore di Dio (nn. 1-3) mostrandogli che anche a un cristiano è lecito fare il militare per la pubblica pace (nn. 4-6), ma ch'è molto più necessario vincere le proprie passioni (nn. 7-8).

ALL'ILLUSTRE SIGNORE, MERITAMENTE INSIGNE ED ONORANDO FIGLIO BONIFACIO, AGOSTINO AUGURA SALUTE NEL SIGNORE

Agostino s'affretta a scrivere all'amico.

1. Avevo già pronta la risposta per la tua Carità e cercavo un'occasione per inviartela quand'ecco arrivare il mio dilettissimo figliolo Fausto, ch'era diretto alla volta dell'Eccellenza tua. Egli aveva preso la lettera da me già scritta per recapitarla alla Benevolenza tua, allorché mi fece presente il tuo ardente desiderio di ricevere da me per iscritto qualche buon pensiero capace di spingerti a raggiungere la salvezza eterna che speri di ottenere mediante la grazia di nostro Signore Gesù Cristo. Per quanto io fossi occupato, egli insistette tanto quanto è l'affetto sincero che tu sai nutre per te, perché io non indugiassi a farlo. Per accontentare dunque il latore che aveva fretta ho preferito scriverti qualche pensiero alla svelta, anziché tardare ad esaudire il tuo religioso desiderio, o esimio Signore, e davvero illustre ed onorando figlio.

Il compendio della religione cristiana: la fede operante nella carità.

2. Ecco dunque ciò che posso dirti in breve: Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le tue forze; e: Ama il tuo prossimo come te stesso 1. Ecco la formula in cui il Signore compendiò la sua dottrina sulla terra, poiché dice nel Vangelo: Su questi due comandamenti si fonda tutta la Legge ed i Profeti 2. Progredisci dunque ogni giorno in questo amore, non solo pregando, ma anche vivendo bene, affinché sia nutrito e cresca mediante la grazia di Dio che te lo ha comandato e largito, fino a tanto che, divenuto perfetto, renda perfetto te stesso. Questo amore è la carità la quale, come dice l'Apostolo, è stata riversata nei nostri cuori per opera dello Spirito Santo che ci è stato largito 3. Questo amore è lo stesso di cui la Scrittura dice ancora che è il compimento della Legge 4; proprio in virtù di esso opera la fede; ecco perché la Scrittura dice ancora: A nulla vale essere circonciso o incirconciso, ma è la fede che opera in virtù della carità 5.

Radice delle virtù e della beatitudine, la fede operante.

3. Mediante la carità piacquero dunque a Dio i Santi nostri antenati nella fede, ossia i Patriarchi, i Profeti e gli Apostoli. Mediante la carità tutti i veri martiri riuscirono a lottare fino all'ultima goccia di sangue contro il demonio e lo vinsero, poiché in essi né si raffreddò né venne mai meno 6. Mediante la carità progrediscono ogni giorno nella virtù i fedeli desiderosi di arrivare non già a un regno mortale, ma al regno dei cieli 7, non già ad una eredità temporale, ma a quella eterna 8; progrediscono non per accumulare oro e argento, ma le incorruttibili ricchezze degli Angeli; non per acquistare beni di questo mondo, tra i quali si vive in grande apprensione e che nessuno può portarsi appresso quando muore, ma per arrivare alla visione di Dio 9. La dolcezza e il diletto della visione di Dio sorpassa qualunque bellezza non solo dei corpi terrestri ma anche celesti, sorpassa tutto lo splendore delle anime giuste e sante quanto si voglia; oltrepassa la magnificenza degli Angeli del cielo e delle Virtù, insomma tutto ciò che non solo può dirsi, ma anche pensarsi di Dio. Un bene sì grande a noi promesso non dobbiamo disperare di ottenerlo perché è molto grande, ma dobbiamo piuttosto aver fede di riceverlo perché molto grande è Colui che ce l'ha promesso. Noi infatti, come dice l'apostolo Giovanni, siamo figli di Dio; ancora non ci è stato rivelato quel che saremo, ma sappiamo che, quando egli apparirà, saremo simili a lui poiché lo vedremo come egli è realmente 10.

Anche i militari possono piacere a Dio.

4. Non credere che non possa piacere a Dio nessuno il quale faccia il soldato tra le armi destinate alla guerra. Era guerriero il santo re David, al quale il Signore diede una sì grande testimonianza. Erano guerrieri moltissimi altri giusti di quel tempo. Era soldato anche quel centurione che al Signore disse: Non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' una sola parola ed il mio attendente guarirà. Infatti sono anch'io rivestito d'autorità avendo dei soldati ai miei ordini e dico a uno: 'Va' ed egli va; ad un altro: 'Vieni', ed egli viene; e al mio attendente: 'Fa' ciò, ed egli lo fa. Per conseguenza il Signore disse di lui: In verità vi dico che non ho trovato tanta fede in Israele 11. Era soldato anche quel Cornelio al quale l'Angelo rivolse le seguenti parole: Cornelio, gradite sono state le tue elemosine ed esaudite le tue preghiere 12, quando lo esortò di mandare a chiamare l'apostolo Pietro, per sentire che cosa doveva fare. Mandò infatti un soldato timorato di Dio dall'Apostolo per pregarlo di recarsi da lui. Erano soldati anche quelli ch'erano andati a ricevere il battesimo da Giovanni 13, il santo precursore del Signore e amico dello Sposo, del quale proprio il Signore disse: Tra i nati di donna non è sorto nessuno più grande di Giovanni Battista 14. Quei soldati gli avevano chiesto che cosa dovessero fare ed egli rispose: Non fate vessazioni ad alcuno, non fate false denunce ed accontentatevi della vostra paga 15. Egli dunque non proibì loro di fare il soldato sotto le armi, dal momento che raccomandò loro di accontentarsi della loro paga.

Come combattere i nemici invisibili e come i barbari visibili.

5. E' bensì vero che presso Dio sono tenuti in maggiore considerazione coloro i quali, rinunciando a tutte codeste occupazioni mondane, lo servono anche nella perfetta continenza della castità, ma ognuno - come afferma l'Apostolo - ha il proprio dono da Dio, chi in una maniera, chi in un'altra 16. Altri dunque combattono contro i nemici invisibili pregando per voi, mentre voi spendete le vostre energie combattendo per loro contro i barbari visibili. Volesse però il cielo che tutti avessimo un'unica fede, poiché allora saremmo angustiati di meno e vinceremmo più facilmente il demonio con gli angeli suoi. Ma poiché in questo mondo è inevitabile che i cittadini del regno dei cieli vivano in mezzo alle prove e alle avversità insieme agli erranti e agli empi per essere tribolati e purificati come l'oro nel crogiuolo 17, per questo non dobbiamo pretendere di vivere solo in compagnia dei buoni e dei giusti prima del tempo, per meritare di ricevere questo premio a suo tempo.

La guerra è lecita solo per conquistare la pace.

6. Quando perciò indossi le armi per combattere, pensa anzitutto che la tua stessa vigoria fisica è un dono di Dio; così facendo non ti passerà neppure per la mente di abusare d'un dono di Dio contro di lui. La parola data, infatti, si deve mantenere anche verso il nemico contro il quale si fa guerra; quanto più dev'essere mantenuta verso l'amico per il quale si combatte! La pace deve essere nella volontà e la guerra solo una necessità, affinché Dio ci liberi dalla necessità e ci conservi nella pace! Infatti non si cerca la pace per provocare la guerra, ma si fa la guerra per ottenere la pace! Anche facendo la guerra sii dunque ispirato dalla pace in modo che, vincendo, tu possa condurre al bene della pace coloro che tu sconfiggi. Beati i pacificatori - dice il Signore - perché saranno chiamati figli di Dio 18. Ora, se la pace umana è tanto dolce a causa della salvezza temporale dei mortali, quanto più dolce è la pace divina, a causa dell'eterna salvezza degli Angeli! Sia pertanto la necessità e non la volontà il motivo per togliere di mezzo il nemico che combatte. Allo stesso modo che si usa la violenza con chi si ribella e resiste, così deve usarsi misericordia con chi è ormai vinto o prigioniero, soprattutto se non c'è da temere, nei suoi riguardi, che turbi la pace.

Vergogna è lasciarsi vincere dalle passioni, non dalle armi.

7. La tua condotta risplenda per la pudicizia coniugale, per la sobrietà e per la frugalità: sarebbe infatti cosa assai vergognosa che fosse vinto dalle passioni chi non è vinto dalle persone e fosse sopraffatto dal vino chi non è vinto dalla spada. Se non possediamo ricchezze terrene, non cerchiamo di procurarcele con le azioni cattive; se invece ne possediamo, conserviamole per il cielo con le azioni buone. Esse non devono fare inorgoglire un animo virile e cristiano se sono possedute, né abbatterlo se sono perdute. Riflettiamo piuttosto a quel che dice il Signore: Dov'è il tuo tesoro, ivi sarà anche il tuo cuore 19. Così pure, quando sentiamo l'esortazione di tenere in alto il cuore, non dobbiamo rispondere con una bugia quando rispondiamo come tu ben sai 20.

Come placare Dio, sdegnato per i peccati.

8. So bene quanto sei zelante per queste cose e mi compiaccio della fama che godi e me ne congratulo con te nel Signore, di modo che la presente vuol essere solo uno specchio che ti faccia vedere quale sei, anziché insegnarti quale dovresti essere. Comunque, se leggendo la presente lettera o le Sacre Scritture, troverai che ti manca ancora qualche virtù per condurre una vita buona, insisti per acquistarla con le opere buone e con le preghiere. Delle virtù che hai ringrazia Dio come la sorgente della bontà da cui le hai ricevute. Per quanto poi riguarda tutte le tue buone azioni, rendine onore a Dio e rifuggi dall'orgoglio, poiché sta scritto: Ogni dote ottima e ogni dono perfetto deriva dall'alto e discende dal Padre della luce 21. Per quanti progressi però potrai fare nell'amore di Dio e del prossimo e nella vera pietà, non reputarti immune da peccati finché sarai in questa vita. Di essa infatti sta scritto nei Libri santi: Non è forse una milizia la vita dell'uomo sulla terra? 22 Perciò, finché sei in codesto corpo, ti è sempre necessario ripetere nella preghiera quel che c'insegnò il Signore: Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori 23; ricordati di perdonare prontamente se uno peccherà contro di te e ti chiederà perdono, affinché in tal modo tu possa veramente pregare ed ottenere il perdono dei tuoi peccati. Questi pensieri li ho scritti bensì in fretta alla tua Dilezione poiché ero incalzato dalla fretta del latore, ma ringrazio Dio d'aver, come che sia, soddisfatto il tuo buon desiderio. Ti protegga sempre la misericordia di Dio, o eccellentissimo Signore, meritamente illustre e rispettabile figlio.