Discorso 204/A

DISCORSO SULL'EPIFANIA

La stella: una lingua venuta dal cielo.

1. Siccome i cieli narrano la gloria di Dio 1, una stella condusse i magi ad adorare Cristo 2. I magi furono la primizia dei popoli pagani; ed oggi essi vi esortano a fare ciò che fecero loro stessi. In questo giorno Cristo ricevette dei doni 3: voi mettete la mano nelle vostre borse e tiratene fuori quel che torna gradito a Cristo, il quale ha voluto rendersi bisognoso nella persona dei suoi poveri. Per lui infatti, che non può essere contenuto dall'intero universo, non ci fu posto nell'albergo 4 e, come sapete, fu adagiato in una mangiatoia 5. Lo cercavano per adorarlo, individuato che ne fu il luogo, egli si occultava. Vennero interrogati i giudei sulla località in cui sarebbe dovuto nascere il Cristo 6, ed essi risposero: A Betlemme 7. Mostrano dove bisogna andare ma non ci vanno: come le pietre miliari, che mostrano la via ma son fisse al suolo. Appare la stella, che, quasi fosse una lingua venuta dal cielo, guida i magi e mostra loro il luogo 8 [cercato]. Essi non Lo guardano sprezzanti nella sua forma infantile, ma, sebbene piccolo, Lo adorano comprendendone la grandezza. Il Verbo di Dio ricevette i doni. Essendo ancora bambino, egli taceva, ma era già celebrato nel messaggio degli angeli. Allora taceva, ma poi si sarebbe riempita di lui la predicazione evangelica.

Il silenzio di Cristo bambino è la nostra voce.

2. Infatti anche in seguito i cieli avrebbero narrato la sua gloria 9: quei cieli che sono gli apostoli, con i fulmini dei loro miracoli e i tuoni dei loro precetti. Di loro infatti era stato detto: Per tutta la terra si è diffuso il loro rimbombo e sino ai confini della terra le loro parole 10. Come sarebbero potute celarsi a noi le parole che raggiunsero gli estremi confini della terra? Esse vennero a noi, ci trovarono e ci cambiarono. La debolezza di Cristo è la nostra forza, il silenzio di Cristo è la nostra voce, la povertà di Cristo è la nostra ricchezza, come più tardi la morte di Cristo sarebbe stata la nostra vita. Giaceva nella mangiatoia il pane disceso dal cielo 11. Voi, giumenti del Signore, se avete fame accostatevi: portatelo nel vostro cuore e sarete suoi giumenti. Lasciate che egli sieda su di voi, che egli sia vostro nutrimento. Voi infatti sapete che egli sedette in groppa ad un asino e guidò l'asino a Gerusalemme 12. Mettetevi sulle spalle il Signore: egli sa dove condurvi. Camminate tranquilli! Con un guidatore di tale sorta non andrete fuori strada: egli è la via che conduce alla Gerusalemme celeste. Avete la fede: camminate in essa perché, portando Cristo, possiate raggiungere la felicità eterna.