DISCORSO DI SANT'AGOSTINO SUL VERSO DEL SALMO:
IO HO DETTO NEL MIO SGOMENTO: OGNI UOMO È MENTITORE,
E SUL BRANO DI SALOMONE IN CUI DICE:
SE SEDERAI ALLA MENSA DEL PRINCIPALE, ECC.
FINO AL PUNTO IN CUI È DETTO:
EGLI VA ALLA CASA DEL SUO CAPO 1
1. Dice l'Apostolo: Avendo il medesimo spirito di fede per cui è stato scritto: " Ho creduto e per questo ho parlato ", anche noi crediamo e per questo anche parliamo 2. Chi vuol parlare di cose in cui non crede, vuol versare cose di cui non si è riempito. Se tu vuoi versare qualcosa, te ne devi prima riempire. E poi, nel versare agli altri bada a non restare vuoto tu stesso. Per questo il Signore, promettendo a chi crede la pienezza del suo santo Spirito, dice: Diverrà in lui una sorgente che zampilla per la vita eterna 3. Proprio della sorgente infatti è versare senza esaurirsi. E se Dio ci concede questo beneficio, cosa renderemo al Signore per tutte le cose che ci ha date 4? Ecco come rispondeva un uomo pieno della grazia di Dio nel salmo che abbiamo ascoltato. Egli rifletteva sul dono di Dio che aveva ricevuto e guardandosi attorno cercava il modo di compensarlo. Non trovandosi capace di corrispondere adeguatamente, indugia dubbioso nella ricerca, e dice: Che cosa retribuirò al Signore per tutte le cose con cui mi ha retribuito? 5 Egli infatti non mi ha donato [qualcosa] ma mi ha retribuito. Per i miei mali io meritavo il male; egli invece mi ha retribuito dandomi dei beni in cambio dei mali. E si chiede: Cosa dunque potrò io dare al Signore?, seppure c'è una qualche cosa con cui io possa retribuire al Signore, dopo che in quell'altro salmo si rivolgono a lui le parole: Ho detto al Signore: Tu sei il mio Dio perché non hai bisogno dei miei beni! 6 Se dunque tu sei il Signore perché non hai bisogno dei miei beni, che cosa renderò io al Signore? E tuttavia gli è sembrato di poter trovare qualcosa da rendere a lui. Dice: Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore 7. È questo il ripagare; questo anzi è un ricevere ancora.
2. In precedenza egli aveva detto: Io ho detto nel mio sgomento: Ogni uomo è mentitore 8. Sembrerebbe che sull'argomento egli abbia voluto offrire agli uomini, quanto meno a chi non riesce a capire e a chi non bada con sufficiente attenzione alle cose, non una confessione ma un pretesto. La Scrittura afferma: Ogni uomo è mentitore, e qualcuno potrebbe dire: " Dal momento che ogni uomo è mentitore, io posso mentire tranquillo. Se infatti non fossi un bugiardo, non sarei un uomo ". Hai captato il motivo della tranquillità; ascolta anche quello che ti mette nell'ansia, e cioè: Tu mandi in perdizione tutti coloro che dicono menzogne 9. Torna dunque prontamente in te stesso e ripensaci, poiché anche colui che qui parla non dice: " Nella tranquillità " ma: Nello sgomento. Anch'io pertanto non troverei molta difficoltà a dirti: " Sì, egli parla nello sgomento, parla impaurito, e quindi, siccome è turbato, non sa quello che dice ". Certo che potrei dirti così, ma a confermare quell'affermazione interviene l'apostolo Paolo dicendo: Dio solo è verace, mentre ogni uomo è mentitore, come sta scritto 10. Quindi, se Dio è verace e il solo verace, mentre ogni uomo è mentitore, come potrà l'uomo diventare veritiero se non avvicinandosi a colui che non è mentitore? Inoltre agli uomini vien detto: Un tempo eravate tenebra 11. Ecco in che senso ogni uomo è mentitore. A Dio viceversa si dice: Presso di te è la sorgente della vita, e alla tua luce noi vedremo la luce 12. Siccome dunque Dio solo è verace 13, poiché Dio è luce e in lui non ci sono tenebre 14, ne consegue che gli uomini sono tenebre, mentre Dio è luce; che l'uomo è mentitore, mentre Dio è veritiero. In che modo l'uomo potrà diventare veritiero? Accostatevi a lui e sarete illuminati 15. Ed è proprio questo ciò che la Scrittura ci ha voluto indicare: che di per sé ogni uomo, assolutamente " ogni uomo ", è mentitore; e mentitore lo è per quel tanto che trae origine da lui stesso, cioè per il suo corpo formato di terra. L'anima infatti è di natura divina, e, per quanto riguarda l'anima, l'uomo è verace, non menzognero. Ebbene, se l'uomo di suo non ha altro che essere menzognero - non perché non può essere veritiero, ma perché non può esserlo con le sue proprie risorse -, per questo al fine di diventare veritiero [stia alla parola]: Ho creduto e per questo ho parlato. Togli la fede, e ogni uomo è mentitore 16. Infatti, allontanandosi dalla verità di Dio, egli rimane nella sua menzogna, poiché chi dice menzogna dice cose sue proprie 17. Se dunque tu sei diventato veritiero, renditi conto di come lo sei diventato, per non essere un falsario anche su questo punto. Tu infatti sei ora un uomo verace, ma se dici: " Io sono nella verità per la mia forza ", nel dire questo sei un mentitore. Se dunque sei veritiero, lo sei perché sei stato riempito [da qualcuno], perché sei stato reso partecipe della verità. Eri vuoto, ma dalla fonte celeste sei stato riempito di verità. Per questo devi dire: Che cosa renderò al Signore per tutte le cose con cui mi ha retribuito? Nel mio sgomento io ho detto (e dicevo la verità): Ogni uomo è mentitore 18. Ma Egli mi ha retribuito non dandomi il castigo per la menzogna ma il bene invece del male. Giustificando chi era empio 19, da mentitore mi ha reso verace.
3. Che cosa dunque renderò al Signore? Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore 20. Prenderò il calice della salvezza: prenderò il calice di Cristo. È lui infatti la salvezza di Dio, come di lui diceva Simeone: Ora lascia, Signore, che il tuo servo se ne vada in pace poiché i miei occhi han visto la tua salvezza 21. Pertanto tu, uomo (chiunque tu sia) che stai ricercando cosa debba rendere al Signore per tutte le cose con cui ti ha retribuito, prendi il calice della salvezza. Quale calice? Quello della salvezza. Di quale salvezza? Di Cristo. E qual è il calice della salvezza di Cristo se non quello di cui egli, rispondendo a certuni che ambivano i posti in alto e rifuggivano da quelli in basso, ebbe a dire: Potete bere al calice che io sto per bere? 22 Se vuoi rendere al Signore qualcosa per tutto quello con cui ti ha retribuito, prendi questo calice. Infatti come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli 23. Questo è ricompensarlo prendendo il calice della salvezza. E tu che cosa temi?, che cosa ti impaurisce nel prendere un tal calice? Ti sarà di aiuto colui che ti ha preceduto come modello. Osserva pertanto quest'uomo mentre è alla ricerca di ciò che deve rendere [al Signore]. Sembra che trovi il calice nella sua stessa donazione; sembra voler dire: " Ho trovato quel che devo rendere: Prenderò il calice della salvezza ". E, reso capace di bere, osa dire: E invocherò il nome del Signore. Quando dunque cerchi di retribuire per ciò che hai ricevuto, non retribuisci ma ricevi qualche altra cosa ancora. Una prima volta hai ricevuto il [dono di] credere; la seconda quello di bere il calice della salvezza. Sì, da Dio sono stati elargiti a noi tutti i beni: da lui abbiamo tutto ciò che siamo, se siamo qualcosa di buono.
4. Sembra quindi che il brano che è stato letto prima del salmo voglia inculcarci qualcosa di simile, posto che noi siamo in grado di cogliere l'intenzione di colui che ci invita. Egli dice: Quando sederai a cena alla mensa del potente, osserva accuratamente le vivande che ti vengono servite, e stendi la tua mano sapendo che tu dovrai preparare le stesse cose 24. Che significano queste parole? Quando sederai a cena alla mensa del potente, in tal caso ti si comanda di osservare accuratamente le vivande che ti vengono servite, e poi ti si comanda ancora di presentare la tua mano sapendo che tu dovrai preparare le stesse cose. Ora, chi è più potente di Cristo? E tu, nel cenare alla sua mensa, sta' seduto, cioè accostati con umiltà al suo altare. Infatti lo stare seduti è segno di umiltà. Inoltre osserva accuratamente le vivande che ti vengono servite: quello che tu ricevi è la persona stessa che ti ha invitato. Ti sei seduto alla mensa del tuo pastore: lì trovi [a te imbandita] la morte di colui che ti ha invitato. Quanto sto dicendo ben lo comprendono coloro che sono stati ammessi a questa mensa. Non è cosa da poco: ti si offre in cibo colui stesso che ti ha chiamato: quindi osserva accuratamente le vivande che ti vengono servite e stendi la tua mano sapendo che tu dovrai preparare le stesse cose. Cosa significhi questo, ve l'ho detto poc'anzi: Infatti come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli 25. Questa è la mensa di quel Potente. Sei venuto a questa cena se ti sei seduto in umiltà; o meglio, ti sei seduto a questa mensa se sei venuto in umiltà. Osserva cosa ti è stato preparato: Cristo ha dato la sua vita per noi. Questo ricevi; ecco dove stendi la mano, sapendo che tu dovrai preparare le stesse cose. Ripeti dunque ciò che segue: Così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Dunque tu prendi il calice della salvezza e invochi il nome del Signore 26: hai ricevuto [in te] la morte preziosa [di Cristo] e con questo hai bevuto fino in fondo il calice. Come continua? Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi santi 27. Ecco in qual modo quel cibo che mangi tu lo prepari.
5. Ma qual è il seguito del brano in esame? Poniamoci attenzione, indaghiamo e, se ne siamo capaci, proviamo di sviscerarlo. Dice: Se sei troppo ingordo, non desiderare i suoi banchetti: cose come questa hanno una vita fallace 28. Mi accorgo che la porta è chiusa: dove busseremo? Bussate con me perché ci venga aperto 29. È un potente; è la mensa di un potente, e tu stai seduto dinanzi ad essa. Tu stai dinanzi ad essa in atteggiamento umile e stendi la mano sapendo che dovrai preparare quelle cose 30: che cioè tu dovrai patire per il nome del Signore 31, che ha sofferto per te. Dice: Ma se sei molto ingordo, non desiderare i suoi banchetti. Cos'è mai quel Se sei molto ingordo? Vuoi davvero conoscere cosa sia quell'essere troppo ingordo? Considerarsi più di quello che si è. Di fronte ad un mistero così profondo com'è questo, ecco io busso con la forza che ho, e, per il momento, mi viene questo pensiero, donatomi certo [dal Signore]: fin qui per ora egli me l'ha manifestato. Ecco: la mensa del potente è la mensa del Cristo, colma della grazia della Passione del Signore. Mettiti seduto dinanzi ad essa: non avvicinarti con superbia. Stendi la mano: non succeda che la lingua canti e tacciano le opere. Questo infatti significa lo stendere le mani: non deve risuonare la voce senza concretezza, la fede non dev'essere senza le opere 32. Stendi la mano sapendo che tu dovrai preparare le stesse cose 33. E come la stenderai, se sei così povero? Forse con le tue risorse? Guai a te se pensassi una tal cosa! Non potrai presentare nulla, non avrai nulla. Dunque, se sei molto ingordo - se cioè ti consideri più di quello che sei - non desiderare le sue vivande. Se infatti ti consideri più di quello che sei e vuoi gustare le sue vivande, bada al seguito del testo, [ove si dice]: Cose come questa hanno una vita fallace 34.
6. Dice: Cose come questa hanno una vita fallace. Quali sono le cose che hanno vita fallace? Essere troppo ingordo: attribuire a te, ascrivere a te più di quanto tu conosci di essere. Questo è vita fallace, è ipocrisia, è ostentazione, non docilità. È senz'altro vita fallace. Infatti, colui che crede di essere qualcosa, mentre è una nullità, inganna se stesso 35. Ma che davvero tu a un così grande signore avrai qualcosa di tuo da presentare?, o potrai prendere cose come queste e, come se fossero tue, prepararci [un cibo] per un così grande signore? O ingordigia detestabile, o vita fallace! E qui poni mente a quel che aggiunge dopo le parole: Cose come questa hanno una vita fallace. Se tu attribuisci a te stesso più di quello che sei e questo fai con smodata ingordigia e senza renderti conto del dono di grazia ricevuto, nell'accostarti alla mensa della grazia ascolta l'ammonimento della Scrittura. In effetti cosa dicevi tu? " Presenterò delle cose mie; ripagherò con cose mie; con cose mie preparerò [le vivande], e le preparerò tali quali erano quelle che quel ricco mi ha imbandito ". Ebbene, nota con attenzione il seguito del testo: Essendo tu povero, non voler grandeggiare di fronte al ricco 36. Richiamo quanto mai salutare, se c'è qualcuno in grado d'ascoltarlo, se ad ascoltarlo c'è un povero, uno che non si crede ricco per quanto ha di suo, uno che non voglia grandeggiare di fronte al ricco. Quando infatti si vuol fare i grandi, è più facile che ci si gonfi che non riempirci. Tu dici: " Roba mia, roba mia "; ma di fronte a chi lo dici? Cosa hai tu che non l'abbia ricevuto? 37 Lui è la pienezza, tu un pallone gonfiato. Non voler grandeggiare di fronte al ricco essendo tu povero. Questa è la vita fallace: e tu rimani nella condizione che nello sgomento avevi espressa: Ogni uomo è mentitore 38. Non voler grandeggiare di fronte al ricco essendo tu povero. Non farlo di fronte a Dio, tu che sei uomo; non farlo di fronte al santo, tu che sei peccatore; non farlo di fronte a Colui che è assolutamente senza peccato 39, tu che non vivi senza peccare. Non voler grandeggiare di fronte al ricco essendo tu povero; nella tua consapevolezza trattieniti 40; misurati bene, e che non ti succeda di uscire fuori di te burlandoti di me. Entra in te e scruta te stesso.
7. Dice: se fisserai lo sguardo su di lui, da nessuna parte egli ti si manifesterà: si è infatti procurato ali come di aquila e si reca alla casa del suo principale 41. Ebbene, chi è quel potente alla cui mensa stavi seduto, dal quale ricevevi il cibo e al quale ti accingevi di dare in ricompensa le stesse cose, come se fossero roba tua? Tu infatti, pur essendo povero, vuoi farti grande di fronte al ricco, e non preferisci importi un limite nelle tue convinzioni 42, in modo che lui, conoscendoti, venga in tuo aiuto, e non ti sorprenda meritevole di condanna. Chi è infatti quel potente che tu quasi cerchi di sfamare con cose tue e sfamarlo allo stesso modo com'egli ha sfamato te? Vuoi conoscere chi è costui? Se fisserai lo sguardo su di lui, da nessuna parte egli ti si manifesterà. Che significa questo? Incute spavento quella parola: Da nessuna parte ti si manifesterà. Ma quand'è che non ti si manifesterà da nessuna parte? Quando tu fisserai su di lui il tuo occhio, il tuo occhio storto, con il quale vedi male, con il quale non vedi con esattezza. Se su di lui fisserai un occhio di questo genere, non ti si manifesterà da nessuna parte. Egli ti rimarrà nascosto, non ti si paleserà; e tu non lo capirai, non lo comprenderai. Riconosciti piccolo di fronte a lui: così potrai comprendere chi [di te] è più grande. Ma la frase potrebbe intendersi anche così: Se tu fisserai su di lui il tuo occhio, cioè il tuo occhio umano, cercandolo come uomo, non ti si manifesterà da nessuna parte, poiché egli non è un [semplice] uomo. Non ti si manifesterà da nessuna parte. Cercalo pure in oriente o in occidente; cercalo fra i patriarchi, i profeti o gli apostoli: non ti si manifesterà da nessuna parte. Egli infatti non è solo un uomo; è l'Uomo-Dio. Pertanto se tu fisserai su di lui il tuo occhio, cioè il tuo occhio umano e non lo Spirito di Dio, egli non ti si manifesterà da nessuna parte. Se lo cerchi quasi che sia un uomo, non lo troverai; se come un [semplice] uomo cercherai Colui che ti nutre, non lo troverai, non ti si manifesterà da nessuna parte.
8. Si è infatti procurato ali come di aquila. Egli ha fatto esattamente questo: si è procurato ali come di aquila. È stato assunto in cielo ed è volato, poiché di lui era stato detto: Sarà sollevata da terra la sua vita 43. E si sta recando verso la casa del suo principale 44. Egli torna presso il Padre, tu rimani tra gli uomini. Colui che ti ha creato è superiore a te, ma tu non ne hai la dovuta stima poiché egli per te è diventato creatura come te. Se con qualcosa lo vuoi ripagare, prendilo da lui. È quello che fanno i poveri quando, invitati a pranzo dai loro ricchi patroni, vogliono ricambiare l'invito: chiedono loro cosa possano offrire. Il Padre generò il Figlio uguale a sé; lo generò pari a sé nell'eternità e nella natura divina, ma per amor tuo lo rese inferiore a sé, e così egli divenne come un suo principale, tanto che il suo Figlio unigenito, eterno come lui e della sua stessa natura, poté dire: Il Padre è più grande di me 45. Vuoi sapere che cosa [il Padre] abbia generato? Interroga il Figlio, e ascolterai la risposta: Io e il Padre siamo una cosa sola 46. Se vuoi conoscere cosa sia diventato per te, interrogalo e ti sentirai rispondere: Il Padre è più grande di me 47. Riconosci la verità, apprezza l'obbedienza, evita la superbia, loda la potenza, ammira la pazienza, impetra la grazia.