DISCORSO SUL SALMO 95
E SULLE PAROLE DELL'APOSTOLO:
"HA PIETÀ DI CHI VUOLE E CHI VUOLE INDURA,
MI DICI PERTANTO" ECC.
1. Come la porta permette di entrare nella casa, così il titolo di un salmo guida alla sua comprensione. Il nostro ha questa intestazione: Quando veniva edificata la casa dopo la prigionia 1. Cerchi quale sia questa casa e il salmo te l'indica subito: Cantate al Signore un cantico nuovo; cantate al Signore, o terra tutta 2. Ecco qual è la casa. Quando tutta la terra canta il cantico nuovo si ha la casa di Dio. La si edifica cantando, credendo la si fonda, sperando la si innalza, amando la si porta a compimento. Adesso viene costruita, alla fine del mondo consacrata. Ebbene, che le pietre vive accorrano al cantico nuovo 3, accorrano e si lascino inserire nell'edificio del tempio di Dio. Riconoscano il Salvatore, ricevano colui che le abita.
2. È stato detto chi sia la casa; dobbiamo ora dire dopo quale prigionia. E anche questo ti indica il salmo. Continua un pochetto! Cantate al Signore un cantico nuovo; cantate al Signore, o terra tutta. Cantate al Signore, benedite il suo nome! Di giorno in giorno date il buon annunzio della sua salvezza. Annunziate fra le genti le sue meraviglie, fra tutti i popoli la sua gloria 4. Tutti gli dèi delle genti sono dèmoni 5. Ecco, in quale prigionia stava nascosta la casa. Fin dalla prima trasgressione commessa dal primo uomo il diavolo, vincitore, dominava sull'intero genere umano, nato nei vincoli del peccato. Se non fossimo stati prigionieri, non avremmo avuto bisogno del Redentore. Ma venne a noi prigionieri colui che non era prigioniero. Venne a redimere i prigionieri colui che non aveva in sé nessuna prigionia, cioè nessuna colpa: lui che portava il nostro prezzo nella carne mortale. Se infatti non avesse avuto carne mortale, dove trovare nel Verbo il sangue che avrebbe sparso per i prigionieri? Ma colui che venne a noi prigionieri con una carne simile a carne peccatrice, non venne con una carne realmente peccatrice: portava solo la somiglianza con la carne peccatrice 6. Era vera carne, ma alla carne peccatrice era soltanto simile; era vera carne, ma non carne peccatrice. E colui che venne così chi era? Di giorno in giorno date il buon annunzio 7! Ecco chi era. Era "dal giorno al giorno", era Dio da Dio, era luce da luce. Ma il Verbo si fece carne per abitare in mezzo a noi 8: nascosto nella maestà, visibile nella debolezza, sicché poté morire la debolezza e restare intatta la maestà.
3. Se dunque l'intero mondo era tenuto prigioniero, con ragione è stato detto: Io uso misericordia a chi uso misericordia e avrò compassione di chi ho compassione 9. Difatti se tutto il mondo era prigioniero, tutto il mondo era in dominio del peccato, con somma giustizia tutto il mondo era destinato al supplizio; e anche se parzialmente liberato per misericordia, chi avrebbe potuto dire a Dio: Perché condanni il mondo? Come si potrebbe accusare Dio giudice se condanna il mondo colpevole? Sei colpevole. Se consideri il tuo debito, si chiama pena, e se ti si fa pagare il debito, non è giusto che venga ripreso chi te lo fa pagare. Lo si riprenda se esige una cosa indebita! Se al contrario esige una cosa che gli è dovuta, chi potrebbe riprenderlo, sia pur viva l'attesa che voglia condonare? Egli usa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole. Ma tu mi dirai: E perché allora muove rimproveri? Chi infatti può resistere alla sua volontà? O uomo, chi sei tu che vuoi discutere con Dio? 10. Bada chi sia lui e bada chi sei tu. Lui è Dio, tu un uomo. A te pare di dir cose giuste... O che quella fonte della giustizia s'è seccata? Se dici cose giuste, chi ti ha dato questo potere? O dici cose ingiuste, e allora dovresti tacere; o dici cose giuste, e questo lo puoi solo perché ti è derivato dalla fonte della giustizia. Ora, la fonte della giustizia chi è se non Dio? Poni dunque il primo fondamento della fede: C'è forse dell'ingiustizia in Dio? 11. A te può essere celata la giustizia, presso di lui non può esserci ingiustizia.
4. Forse tu ti aspetti che io ti dica per qual motivo ha compassione di chi vuole e chi vuole indurisce 12. O uomo, aspetti questo da me? Se tu sei uomo, sono uomo anch'io, e per tutt'e due vale [il richiamo]: O uomo, chi sei tu che vuoi discutere con Dio? 13. È migliore un'ignoranza accompagnata dalla fede che non una scienza temeraria. Dio mi dice, parlandomi per bocca dell'Apostolo, Cristo mi apostrofa: O uomo, chi sei tu che vuoi discutere con Dio?; e io mi sdegno perché non riesco a capire la giustizia di Dio! Se sono un uomo, non debbo sdegnarmi. Che io oltrepassi l'uomo, se mi è possibile, e giunga alla fonte. Ma anche se io personalmente raggiungessi [tal meta], non sarei poi in grado di comunicarlo a chi è uomo. Che anche lui superi se stesso e insieme con me tocchi la meta. Dirai: Ma chi è che, essendo uomo, può superare i limiti dell'umano? Dunque, non c'erano dei tali che l'Apostolo rimproverava dicendo: Quando dite: Io sono di Paolo, io di Apollo, non siete forse degli uomini? 14. Cosa voleva che fossero coloro che rimproverava d'essere uomini? Sei uomo, appartieni ad Adamo. Appartieni piuttosto al Figlio dell'uomo!.
5. E forse ti dice: Io non vi chiamerò più servi ma amici perché vi ho manifestato le cose che ho udite dal Padre mio 15. Ma questo lo disse ai discepoli, agli apostoli; a loro disse così. Non ci dobbiamo rattristare se ancora non siamo come loro. Tuttavia, anche a loro come disse le parole: Vi ho manifestato le cose che ho udite dal Padre mio? Credo che lo disse nella speranza, non nella realtà. Credo che tale manifestazione l'avrebbe fatta più tardi, non che l'avesse già fatta. E come si dimostra questo se lui dice: Vi ho manifestato, e non: Vi manifesterò? Dal fatto che nelle Scritture ci sono delle cose dette in passato che debbono essere intese del futuro. In che senso son dette del passato mentre debbono essere intese del futuro? Dice: Hanno forato le mie mani e i miei piedi hanno contato tutte le mie ossa 16. Non era ancora accaduto, e ciò che doveva accadere veniva annunziato come già accaduto. Ci ha salvati per mezzo del lavacro della rigenerazione 17; mentre in un altro passo lo stesso Apostolo dice: Siamo stati salvati nella speranza, ma la speranza, se la si vede, non è speranza 18. Siamo stati salvati nella speranza non lo si dice se non del passato, ma siccome siamo stati salvati nella speranza, non ancora nella realtà, quello che speriamo deve ancora realizzarsi. Sì, fin d'ora vediamo e possediamo [la salvezza], ma non ancora nella realtà, bensì nella speranza. Dice: Poiché ciò che uno vede come fa a sperarlo? Se invece speriamo cose che non vediamo, le aspettiamo sorretti dalla pazienza 19. È vero dunque che siamo salvati, tuttavia speriamo ed attendiamo ancora la nostra salvezza, non la possediamo. Allo stesso modo quando il Signore diceva ai discepoli: Vi ho manifestato tutte le cose che ho udite dal Padre mio 20. Se questo era un fatto compiuto, perché dice in un altro passo: Ho ancora da dirvi molte cose ma ora non siete in grado di comprenderle 21? Certamente, io vi ho manifestato tutte le cose che ho udite dal Padre mio 22; ma quando dice: Ora non potete comprenderle, e: Debbo ancora dirvi 23, differisce, non ritira la promessa. Per la speranza certa con cui sapeva che senza dubbio l'avrebbe fatto, riteneva nei riguardi dell'uditore la cosa come già fatta, e per questo diceva: Vi ho manifestato 24.
O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio!
6. Orbene, finché siamo nel corpo siamo pellegrini lontani dal Signore. Camminiamo infatti nella fede e non nella visione 25. Per quanto ci è dato, siamo attaccati alla fede e non dubitiamo della giustizia di Dio. In nessun modo crediamo che presso di lui ci sia dell'ingiustizia, per non precipitare nel grande abisso dell'empietà. Se con ferma fede riteniamo che presso di lui non c'è ingiustizia, anche se non vediamo l'altra [prerogativa, cioè] la giustizia che è in lui, si termini la via e si giunga alla patria. Quel che non può vedersi al tempo della fede lo si vedrà al tempo della visione. Adesso infatti camminiamo nella fede 26, lassù cammineremo nella visione. Che significa: Nella visione? Bello e attraente più di [tutti] i figli degli uomini 27, poiché in principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio 28. Diceva: Chi mi ama osserva i miei comandamenti, e ancora: Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anche io lo amerò 29. E cosa gli darai? Mi mostrerò a lui 30. Allora si avrà la visione, quando egli adempirà la sua parola: Mi mostrerò a lui 31. Lì vedrai la giustizia di Dio, quando leggerai nel Verbo senza bisogno di codice. Pertanto, quando lo vedremo com'è la nostra peregrinazione sarà terminata. Dopo godremo del gaudio degli angeli. Il resto invece è per durante la via. Cos'è la via? La fede. Per sostenere la tua fede Cristo s'è reso deforme, mentre rimane eternamente bello. Come più bello e attraente più di [tutti] i figli degli uomini 32 ci si farà vedere terminato il nostro peregrinare; mentre adesso, con la fede, come lo vediamo? E noi lo abbiamo visto e non aveva bellezza né attrattiva, ma il suo volto era repellente e deforme la sua posizione. Questa è la sua potenza: era disprezzato e la sua posizione era deforme; uomo coperto di piaghe, uno che esperimenta ogni debolezza 33. La deformità di Cristo ti rende formoso. Se infatti egli non avesse voluto essere deforme, mai tu avresti riacquistato la forma [divina] che avevi perduta. Era dunque deforme quando pendeva dalla croce, ma la sua deformità costituiva la nostra bellezza. Pertanto nella vita presente aggrappiamoci a Cristo deforme. Che significa: Cristo deforme? Lungi da me il gloriarmi d'altro all'infuori della croce del nostro Signore Gesù Cristo, ad opera del quale il mondo è a me crocifisso e io lo sono per il mondo 34. Questa è la deformità di Cristo. Ho io forse detto di voler sapere in mezzo a voi qualche altra cosa all'infuori della via? Ora, questa è la via: credere nel Crocifisso. Della sua deformità noi portiamo il segno nella nostra fronte. Non arrossiamo della deformità di Cristo! Battiamo questa strada e giungeremo alla visione; e quando saremo giunti alla visione, vedremo la sua uguaglianza con Dio. E non avrai più motivo di dire: "Perché mai è venuto incontro a questo, e a quell'altro no? Perché la Provvidenza di Dio ha condotto questo al battesimo, mentre l'altro, pur essendo vissuto bene durante il suo catecumenato, è morto di morte improvvisa e non è giunto al battesimo? E perché quel terzo, che è vissuto da delinquente (era o lussurioso, o adultero, o istrione o cacciatore nei giochi del circo), quando s'è ammalato è stato battezzato, e poi è morto ravveduto del suo peccato e così il peccato gli è stato cancellato? Cerca i meriti; non troverai se non la pena. Cerca la grazia! O profondità della ricchezza! 35 Pietro rinnega, il ladrone crede. O profondità della ricchezza!.
7. Credi che noi possiamo scrutare ciò di cui il beato Apostolo provava terrore? Guardando una profondità così sconfinata, tremava ed esclamava: O profondità della ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! 36. E cosa aveva detto prima di giungere a questa esclamazione? Aveva detto una cosa che, se non si crede a Dio e non s'ammette che presso di lui non c'è ingiustizia, la si giudicherebbe iniqua. Ai gentili diceva, ai credenti diceva nei confronti dei giudei: Come voi - diceva - non credeste a Dio, ora invece avete conseguito la misericordia per la loro incredulità, così anche loro: non hanno creduto perché fosse usata a voi misericordia e così anche loro ottengano misericordia. Dio infatti ha racchiuso tutti nell'incredulità per avere compassione di tutti 37. Di questo parlerà Paolo più tardi. Ora che sistema di equità e di giustizia divina è mai questo: racchiudere tutti nell'incredulità per avere compassione di tutti? Tu cerchi i motivi, io inorridisco di fronte alla profondità. O profondità della ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! 38. Tu ragiona; quanto a me, lasciami ammirare. Tu discuti; io non farò che credere. Vedo la profondità; non ne raggiungo il fondo. O profondità della ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e impervie le sue vie 39! Forse che te lo spiegherà? Chi infatti ha conosciuto la mente del Signore, o chi è stato il suo consigliere? o chi prima ha dato a lui, per avere il contraccambio? Poiché da lui e per mezzo di lui e in lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli dei secoli 40. S'è fermato perché ha trovato, sì, perché ha trovato cose da ammirare. Nessuno pretenda da me ragioni segrete. Lui dice: Imperscrutabili sono i suoi giudizi, e tu sei venuto a scandagliarli? Lui dice: Impervie sono le sue vie 41, e tu le vorresti percorrere? Se sei venuto a scrutare ciò che è inscrutabile e a percorrere ciò che è impervio, credi, sei già andato in rovina. Voler scrutare ciò che è inscrutabile e percorrere ciò che è impervio è come voler vedere l'invisibile e parlare di ciò che è ineffabile. Si edifichi dunque la casa! Quando si sarà giunti alla consacrazione, allora forse si scoprirà manifestamente e perfettamente come stanno queste cose [ora] occulte.