DISCORSO 60/A

SU CIÒ CHE IL SIGNORE DICE NEL VANGELO:
"
NON DATE CIÒ CHE È SANTO AI CANI E NON GETTATE LE VOSTRO PERLE
DAVANTI AI PORCI" E SU CIÒ CHE SEGUE

Chi chiede e bussa non è cane né porco.

1. La Carità vostra sa - poiché siete figli della Chiesa di Cristo, radicati e fondati nella fede cattolica - che i misteri di Dio son tenuti nascosti non perché siano negati all'intelligenza di chi vuole imparare, ma perché siano rivelati solo a chi li indaga. Se si leggono dei passi "chiusi" delle Sacre Scritture è per incitare l'animo alla ricerca. Poc'anzi ci è stato letto il passo del Vangelo in cui il Signore comanda di non gettare le perle davanti ai porci. Ora, quando il Signore ammonì i suoi servi e discepoli dicendo: Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci 1, diede, è vero, questo ammonimento, ma essi non avrebbero facilmente potuto conoscere chi erano i cani e i porci da evitarsi per non gettare loro le perle, per non dare le cose sante a individui di tal genere e per di più negarle anche ai degni. Ecco perché soggiunse e disse: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperta la porta. Poiché chi chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperta la porta 2. Ai suoi amministratori, suoi discepoli, ch'egli costituiva annunciatori del Vangelo, il Signore dunque ordina: Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci. Quando invece soggiunse: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperta la porta, lo comandò al popolo: per far capire che quando questo chiede, cerca e bussa, esso non è più cane o porco, al quale non si debbano gettare le perle.

L'esempio della donna cananea.

2. Questa verità risulta abbastanza chiara da un'evidentissima testimonianza del Vangelo in un altro passo, quando il Signore si recò nella regione di Tiro e Sidone 3. Una donna cananea, partitasi da quella regione, cominciò a pregare [il Signore] che le guarisse la figlia. Il Signore non le dava ascolto; sembrava uno che disprezzasse, ma [solo] perché si mostrasse la fede di quella. Vedi come egli ritardi ad esaudirla: le negò il dono che tuttavia voleva darle, per far uscire dal suo cuore le parole, per le quali fosse degna di riceverlo. In effetti, sebbene i discepoli dicessero al Signore: Rimandala a casa, perché continua a venirci dietro gridando, il Signore disse: Non è giusto prendere il pane dei figli e gettarlo ai cani 4. Vedete? Questo è simile all'altro precetto: Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci. [Poi soggiunse:] Io sono stato mandato solo per le pecore smarrite del popolo d'Israele 5. Quella donna era una pagana. Si sarebbe avverato che anche il Vangelo sarebbe stato annunciato ai pagani. L'apostolo Paolo fu inviato ai pagani, soprattutto lui fu inviato; ma dopo la passione e risurrezione del Signore si doveva andare a predicare il Vangelo tra i pagani. Il Signore invece era andato con la sua presenza fisica alle pecore della casa d'Israele, che s'erano sperdute, poiché anche tra quel popolo molti credettero in lui. Tra quelli erano infatti gli Apostoli, tra quelli i centoventi uomini su cui il giorno della Pentecoste scese lo Spirito Santo ch'era stato promesso dal Signore nel Vangelo quando disse: Io vi manderò lo Spirito di verità 6; e tutto ciò che aveva promesso riguardo allo stesso Spirito lo fece vedere dopo la sua passione e ascensione il giorno di Pentecoste. Ora erano lì centoventi uomini sui quali discese lo Spirito Santo e ne furono ripieni ed erano appunto dei giudei 7. Voglio far comprendere alla Santità vostra in che modo vengono scelte le pecore sperdute della casa d'Israele. Anche l'apostolo Paolo afferma che il Signore risorto fu visto da più di cinquecento fratelli 8; questi erano dello stesso numero. Quando inoltre il Signore venne annunciato, dopo la sua ascensione credettero molte migliaia di giudei. E agli stessi, che avevano crocifisso il Signore, fu donato il medesimo sangue del Signore; mentre infuriavano contro Cristo versarono il loro prezzo, poiché furono ricomprati col sangue da loro versato. E poiché non erano senza effetto le parole pronunciate da Cristo appeso alla croce: Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno 9, quelli prima versarono il sangue [di Cristo] come loro prezzo e poi lo bevvero pure. A queste pecore dunque aveva detto d'essere stato inviato. Tuttavia però aveva predetto che avrebbero creduto anche i pagani. Poiché non accadeva, per così dire, nulla di nuovo che prima non fosse stato predetto. Infatti anche i Profeti avevano preannunciato la fede dei pagani: [anch'egli] stesso essendo ancora sulla terra, prima della sua passione disse: Ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche quelle bisogna che io conduca e diventeranno un solo gregge e vi sarà un solo pastore 10. Per questo motivo è stato chiamato anche "pietra d'angolo"; nell'angolo infatti vengono unite strettamente due pareti e non formano un angolo se non due pareti che provengono da direzioni diverse poiché, se ambedue vengono da una sola parte, non formano un angolo. Il popolo dunque proveniente dai giudei, cioè dalla circoncisione e i pagani pro venienti dalla parte opposta, cioè dagli idoli e dalla infedeltà, provenivano bensì da direzioni diverse, ma furono uniti con una sola pietra. La pietra rigettata dai costruttori è diventata pietra angolare 11. I pagani dunque non erano ancora venuti, ma quella cananea era già una pagana che prefigurava la Chiesa dei pagani.

Come si considera la donna cananea.

3. La donna dunque sollecita [il Cristo] ma le viene risposto: Non è giusto prendere il pane dei figli e gettarlo ai cani 12. Poiché chiedeva con insistenza, fu chiamata cane. Essa, avendo ricevuto la parola in certo modo oltraggiosa uscita dalla bocca della Verità, si sarebbe potuta sdegnare e sarebbe potuta andar via per aver ricevuto un rabbuffo ingiurioso, dicendo nel proprio cuore: "Io sono venuta a chiedere una grazia; se può essere concessa, la si conceda; se non la si vuol concedere, perché sono un cane? Che male ho fatto a chiederla, a venire per chiedere una grazia?". Sapeva bene a chi chiedeva la grazia; accettò, non rigettò l'ingiuria uscita dalla bocca del Cristo, ma insistette nel pregare più ardentemente, confessando d'essere ciò che aveva sentito dirsi. Poiché disse: È vero, Signore; cioè: hai detto la verità, che io sono un cane. E poiché il Cristo aveva parlato di pane dei figli, non bastò che riconoscesse d'essere un cane, ma ammise ch'erano anche suoi padroni coloro ch'egli aveva chiamati figli. Il Signore infatti aveva detto: Non è giusto prendere il pane dei figli e gettarlo ai cani, e quella: È vero, o Signore, - rispose - ma anche i cani mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni 13. Che cosa osservate, fratelli? Chiese ardentemente, cercò energicamente, bussò con insistenza. Ordunque, per il fatto stesso d'aver chiesto, cercato, bussato, non è un cane. Il Signore quindi in questo caso non dà certo una cosa santa a un cane. Per confermare quanto aveva detto dimostra ch'essa non è un cane, poiché chiese e bussò con vivo desiderio. Avendo ordinato ai suoi amministratori: Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, rimproverando coloro che avrebbero voluto riceverle, affinché non fossero cani qualora lo fossero stati in precedenza, disse: "Chiedete, cercate, bussate". Questo dunque mostrò mediante la donna cananea, ch'egli dapprima aveva chiamato cane. Essa non si sdegnò di udire l'oltraggio, ma ricevuto l'insulto confessò l'umiltà, e lo stesso Signore tolse da lei l'oltraggio. L'aveva chiamata cane; aveva ordinato: Non date ciò che è santo ai cani. Perché mai cancellò l'oltraggio pronunciato da lui se non perché essa si era cambiata mediante l'umiltà dopo aver ricevuto l'oltraggio e, ancor più, perché aveva riconosciuto giusto ciò che aveva udito, aveva cessato d'essere ciò che aveva sentito dirsi?.

Anche l'esattore delle tasse cessò d'essere peccatore dichiarandosi tale.

4. Che significa ciò che ho detto, che cioè per il fatto d'aver riconosciuto essere vero quanto aveva udito, cessò d'essere quanto aveva sentito dirsi? Così avvenne di quell'esattore delle tasse ch'era nel tempio; il contrario avvenne al fariseo che vantava i propri meriti e oltraggiava quell'altro che stava lontano credendosi peccatore. L'agente delle tasse con gli occhi rivolti a terra non osava neppure alzare lo sguardo al cielo, perché non osava alzare la coscienza a Dio; ma si batteva il petto dicendo: Abbi pietà di me che sono peccatore 14. E che disse il Signore? Io vi assicuro che l'esattore delle tasse tornò a casa giustificato al contrario del fariseo. Perché chi si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato 15. Se chiamandosi peccatore venne giustificato, chiamandosi peccatore cessò d'essere ormai peccatore. Perché? Perché l'esattore delle tasse, al contrario del fariseo, tornò a casa giustificato. Allo stesso modo quindi che costui, riconoscendosi peccatore, lasciò la precedente condizione, così quella, riconoscendosi cane, cessò d'essere ciò che era. Che cosa sente dirsi dal Signore? Non già cane, ma che cosa? Donna, grande è la tua fede: ti sia fatto come tu vuoi 16. Le gettò il pane, anzi no, glielo diede, non glielo gettò, poiché ormai lo dava non già ad un cane, ma a una persona umana. Lo diede infatti alla fede di colei che lo chiedeva, che cercava, che bussava, e perciò lodò la fede perché essa non aveva rifiutato l'umiltà. La Santità vostra consideri attentamente le parole del Signore che dice: Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci. Ma chi vuol farci intendere per "cani"? I cani sono i calunniatori che abbaiano: i porci invece sono quelli che sono insozzati dal fango dei piaceri carnali. Cerchiamo quindi di non essere cani e porci, per meritare d'essere chiamati figli dal Signore, come quella cananea che meritò d'essere chiamata donna anziché cane dal Signore che le disse: O donna, grande è la tua fede, ti sia fatto come tu vuoi.

[Termina il discorso ove dice ai suoi discepoli: "Non date le cose sante ai cani", ecc.].