DISCORSO TENUTO NELLA REGIONE TERZA
NELLA BASILICA DI PIETRO A CARTAGINE
SUL VERSETTO DEL SALMO:
"SIGNORE HO AMATO LA BELLEZZA DELLA TUA CASA"
1. La bellezza della casa del Signore e il luogo dell'abitazione della sua gloria 1 noi l'amiamo quando noi stessi lo siamo. Che cos'è infatti la bellezza della casa del Signore e il luogo dell'abitazione della sua gloria se non il suo tempio, del quale l'Apostolo dichiara: Santo è il tempio di Dio che siete voi 2? E allora come la nostra vista corporale si diletta di fronte a edifici materiali che siano costruiti con eleganza e magnificenza, allo stesso modo, quando pietre vive 3, ossia i cuori dei fedeli, sono cementate col vincolo della carità si ha la bellezza della casa di Dio e il luogo dell'abitazione della sua gloria. Imparate perciò che cosa dovete amare, perché lo possiate amare. Chi ama infatti la bellezza della casa di Dio non c'è dubbio che ama la Chiesa, intesa non come muri e tetti fatti da uomo, non come marmi splendenti o soffitti dorati, ma come uomini fedeli, santi, che amano Dio con tutto il loro cuore, con tutta la loro anima, con tutta la loro mente e il prossimo come se stessi 4.
2. Però succede che nella comunità dei cristiani, per quanto riguarda la partecipazione e la comunione dei sacramenti, si sono moltiplicati in soprannumero 5. Perché un conto è il numero, un altro il soprannumero. Il numero si riferisce a quelli di cui l'Apostolo dice: Il Signore conosce quelli che sono suoi 6. Ma c'è anche il soprannumero, perché in una casa grande non vi sono solo vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di coccio; gli uni destinati per usi nobili, gli altri per usi spregevoli 7. Il numero perciò indica i vasi per usi nobili, il soprannumero quelli per usi spregevoli. Essendoci dunque questi due tipi di vasi, si può dubitare in quali stia la bellezza della casa di Dio? Se tu allora, per realizzare quel che hai cantato, vuoi amare la bellezza della casa di Dio e il luogo dell'abitazione della sua gloria, cerca i vasi per usi nobili. E non dire: "Li ho cercati, ma non li ho trovati". Se li hai cercati e non li hai trovati, vuol dire che neanche tu sei quel che hai cercato. Il simile tende verso il suo simile, il dissimile rifugge dal dissimile. Se sei un vaso per usi spregevoli, è naturale che il vaso per usi nobili ti dia fastidio anche a guardarlo. Non senti come certuni dissero di un tale: Ci è insopportabile al solo vederlo 8? Se è insopportabile al solo vederlo, come può apparirti limpido per trovarlo? Perché questi vasi si trovano nell'ambito dell'uomo interiore. Certamente quando uno fa la figura di giusto non vuol dire che sia giusto. Hanno la stessa faccia il giusto e l'ingiusto. Ambedue uomini, ma non ambedue casa di Dio, anche se ambedue si dicono cristiani. Vaso l'uno e vaso l'altro, però non ambedue per usi nobili, bensì uno per usi nobili, l'altro per usi spregevoli.
3. Si dovrà forse abbandonare la casa grande per il fatto che vi sono dei vasi cattivi? Ma Dio, signore della casa grande, sa come servirsi dei vasi per usi nobili e di quelli per usi spregevoli. Come i cattivi sanno servirsi delle stesse cose buone per il male, così dall'altra parte Dio sa servirsi anche delle cose cattive per il bene. Di quante cose buone si servono i cattivi! Infatti ogni creatura di Dio è buona. In che senso i cattivi se ne servono per il male? Nel senso per il quale li rimprovera la Scrittura quando dice: Voi chiedete e non ottenete, perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni 9. E come vengono chiamati questi tali che usano per il male i beni di Dio? Continua dicendo: Adulteri. E perché adulteri? Non sapete che chi è amico di questo mondo si rende nemico di Dio? 10. Adulteri, li chiama. Ci sono anime adultere e ci sono anime fornicatrici; vediamole un po'. Anime fornicatrici son quelle che in certo qual modo si prostituiscono a molti falsi dèi; adultere invece son quelle che, già legate come in un legittimo connubio, non conservano a questo legittimo connubio la fedeltà dell'anima. Per dirla più chiaramente, l'anima di un pagano è fornicatrice, quella di un cattivo cristiano è adultera. L'anima fornicatrice di un pagano non ha uno sposo legittimo e si corrompe prostituendosi con diversi demoni. E quella di un cattivo cristiano perché è adultera? Perché, pur non lasciando il proprio sposo, non gli si conserva fedele. Tu però non dire: "Perché nella casa di Dio ci debbono essere costoro?". La risposta è questa: Sono vasi per usi spregevoli. Dio sa come usarli. Non si sbaglia il Creatore: avendoli potuti creare, li sa anche utilizzare. Nella casa grande hanno anch'essi il loro posto. Se però tu mi chiedi in qual modo Dio li utilizzi per il bene, debbo confessare che essendo uomo non posso spiegare il disegno di Dio. Ho infatti imparato con l'apostolo Paolo ad aver timore, perché anche lui, considerando queste cose, ebbe timore e con timore esclamò: O profondità della ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo sì che abbia a riceverne il contraccambio? Poiché da lui e per lui e in lui son tutte le cose; a lui la gloria nei secoli dei secoli 11. A noi la contemplazione, l'ammirazione, il timore, l'approvazione, perché non possiamo comprendere. E a lui che cosa? La gloria nei secoli dei secoli. Tanto per i vasi ad usi nobili che per i vasi ad usi spregevoli, a lui la gloria nei secoli dei secoli. Alcuni ne corona, altri ne condanna, mai però sbaglia. Alcuni ne prova, di altri si serve per la prova, tutti utilizza con ordine.
4. "Ma, si dirà, che ci sta a fare la gente cattiva in questo mondo?". Rispondimi tu: nella fornace dell'orefice la paglia che ci sta a fare? Penso che lì, dove viene purificato l'oro, non senza motivo ci sia la paglia. Vediamo un po' tutto quel che c'è: c'è la fornace, c'è la paglia, c'è l'oro, c'è il fuoco, c'è l'artista. Ma quelle tre cose, cioè l'oro, la paglia, e il fuoco son dentro la fornace, l'artista attorno alla fornace. E ora guarda questo mondo. Il mondo è la fornace, la paglia sono gli uomini cattivi, l'oro gli uomini buoni, il fuoco le tribolazioni, l'artista Dio. Guarda bene e vedi: l'oro non si purifica se la paglia non brucia. Anche in questo medesimo salmo, in cui diciamo di amare la bellezza della casa di Dio e il luogo dell'abitazione della sua gloria 12, osserva l'oro osserva la voce dell'oro. Esso brama di essere purificato: Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, brucia nel crogiolo i miei reni 13. Scrutami, Signore, e mettimi alla prova. Dice: Scrutami, Signore, e mettimi alla prova. Avrebbe dovuto temere la prova e invece chiede proprio la prova. Scrutami, Signore, e mettimi alla prova. E guarda bene che chiede proprio il fuoco. Scrutami e mettimi alla prova, brucia nel crogiolo i miei reni e il mio cuore. Non hai paura di venir meno nel fuoco? "No" risponde. E come mai? Perché la tua misericordia è dinanzi agli occhi miei 14. Come dire: Ecco perché chiedo con sicurezza: Scrutami, Signore e mettimi alla prova, brucia nel crogiolo i miei reni e il mio cuore, non perché io sia capace con le mie forze di sostenere il fuoco della prova, ma perché la tua misericordia è dinanzi agli occhi miei. In altre parole: Tu che mi hai donato di essere come oro provato, come potrai permettere che io perisca nel crogiolo? Anzi mi ci metti proprio per purificarmi, e me ne tiri fuori purificato. Il Signore custodisca il tuo entrare e il tuo uscire 15. Ecco perciò l'uscire, ecco l'entrare nella fornace. Considerate perfetta letizia, fratelli miei, quando subite ogni sorta di prove 16. Ecco, hai sentito l'entrare, ora cerca l'uscire. Perché l'entrare è facile, l'uscire è cosa grande. Però non aver paura. Dio è fedele (appunto perché vi eri entrato, ma eri in pensiero per l'uscire) Dio è fedele e non permette che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione darà anche l'uscita. In che modo l'uscita? Perché possiate sopportare 17. Ecco, dunque, ci sei capitato, sei entrato, hai sostenuto, ne sei uscito.
5. Grande occasione di purificazione per i buoni è l'abbondanza dei cattivi. Certo, per quanto i buoni, mescolati nella moltitudine dei cattivi, rimangano nascosti, il Signore conosce quelli che sono suoi 18. Sotto la mano di un artista così grande anche un solo granello d'oro in mezzo a tanta paglia non può andare perduto. Quanta la paglia e quanto poco l'oro! Però non aver paura, l'artista è tanto grande, che lo può purificare, ma perderlo non può. Considera quell'oro che era il beato Apostolo come, nella fornace di questo mondo, si purgava in mezzo ai pericoli (e qui incontriamo quei vasi per usi spregevoli che stanno dentro, dei quali pur sa servirsi in bene il Signore della casa grande): che cosa dunque diceva l'Apostolo, quando era provato in mezzo ai pericoli? Pericoli nel mare, pericoli nel deserto, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani. Tutte queste cose sono di fuori. Ora guarda al di dentro: Pericoli da parte dei falsi fratelli 19. E allora mi rivolgo all'oro di Dio, mi rivolgo ai vasi destinati per usi nobili, mi rivolgo al grano che tribola tra la paglia quando si trebbia sull'aia. E dico a te, a te che ascolti, che ascolti` non me, ma un altro per mezzo di me: Sii buono, tollera il cattivo. E non voglio che tu dica: "Ma chi è buono?". O meglio, di' pure anche questo, perché per quanto tu sia buono, non sei mai senza qualcosa di male, per cui giustissimamente è detto: Nessuno è buono, se non uno solo: Dio 20. Quel buono dunque che ha fatto tutte le cose buone è Dio. Se perciò è buono Dio che ha fatto buone tutte le cose, e lui solo è il buono che è causa di tutti i buoni, come potrebbe esser causa dei buoni, se nessun uomo fosse buono? Secondo un modo dunque a lui più proprio esiste anche l'uomo buono. Se non esistesse, il Signore stesso non avrebbe detto: L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore 21.
6. Sii dunque buono e tollera il cattivo. Sii buono in un solo senso e in due sensi tollera il cattivo. Buono, cioè, solo di dentro; perché se non lo sei di dentro, non lo sei affatto. Buono perciò siilo di dentro; chi è cattivo tolleralo sia fuori che dentro. Fuori tollera l'eretico, tollera il giudeo, tollera il pagano. E dentro tollera il cattivo cristiano, perché nemici dell'uomo son quelli della sua casa 22. Nel dover tollerare la molestia dei molti cattivi che sono dentro, tu ti stomachi, ti irriti, come se già fosse arrivato il tempo della ventilatura. E invece sei nella battitura, ancora nella battitura, nell'aia ancora si batte. Ancora mannelli e covoni vengono raccolti sull'aia, fintantoché le genti vengono alla fede. E pensi che tu, tu solo grano possa stare nell'aia? Ti sbagli. Gemi adesso nell'aia, per poter godere nel granaio. Molti mali vengono commessi dai cattivi cristiani. E quelli che sono fuori e non vogliono farsi cristiani trovano [in ciò] pretesti di scusa. A chi lo esorta a credere il pagano risponde: "E vorresti che io sia come il tale o il tal altro?". E fa anche i nomi. E alle volte dice la verità. Quando poi non c'è niente di vero, che ci vuole a calunniare? Quando si calunnia senza esitazione, si genera sempre il sospetto in colui che non vede. E tu, quando senti uno che dice queste cose, conoscendo forse [anche tu] dei fratelli cattivi, pensi dentro di te che quegli dice la verità. Sono i pericoli da parte dei falsi fratelli 23. Però non ti scoraggiare. Sii tu quello che egli cerca. Sii tu un cristiano buono, per poter convincere il pagano che calunnia.
7. Quello però calunnia anche i buoni. Dice il falso e per lo più vien creduto. Bene, e che fa l'oro? D'attorno è tutta paglia, tutto fuoco. Esponi [al fuoco] le impurità, non la fede. Diventa più puro, appunto per mezzo della tribolazione diventa più puro. Per te ha valore ciò che ti può liberare dalle impurità, non ciò che ti affligge in quanto oro. Perché se vieni meno, perisci tra la paglia; e se perisci tra la paglia, vuol dire che non eri oro, ma ti illudevi di essere oro. Il Signore conosce quelli che sono suoi 24. Quanto a quelli che sono cattivi, o dei quali ti vergogni quando ti trovi tra i cattivi che sono di fuori, considera che, nella casa grande dove sei tu, essi non sono vasi per usi nobili ma per usi spregevoli 25. Ti ha avvertito l'Apostolo, ti sorregga Dio. Se non ci fossero i cattivi per i quali dobbiamo pregare, a che scopo dirci: Pregate per i vostri nemici 26? Vorremmo forse che nostri nemici fossero i buoni? Come potrebbe succedere ciò? Il buono non sarà tuo nemico, a meno che tu non sia cattivo. Ma se sarai buono, tuo nemico non potrà essere che il cattivo. Pregate per i vostri nemici. Ossia voi buoni pregate per i cattivi. Rientra in te stesso, o tu che vieni purificato dentro questa fornace, e vedi se tua può essere questa espressione: Scrutami Signore, e mettimi alla prova; brucia nel crogiolo i miei reni e il mio cuore, perché la tua misericordia è dinanzi agli occhi miei 27; ecco torna al tuo cuore. Tu ti metti sotto lo sguardo di Dio, stai per effondere la tua orazione. Ecco che ti viene in mente chi ti ha offeso, ti viene in mente chi ti ha oppresso, ti viene in mente chi ti ha spogliato, ti viene in mente chi ti ha buttato in carcere. Orsù, bada bene al tuo cuore, guarda il tuo Signore. Da una parte il tuo nemico cattivo, dall'altra il tuo Signore buono. Il tuo nemico cattivo ti danneggia. Il tuo Signore buono ti dice di pregare per il tuo nemico. Tra il tuo nemico cattivo e il Signore buono tu che farai? Pregherai contro il primo, oppure obbedirai al secondo?.
8. Dal comando del tuo Signore tu sai che devi pregare per quel tuo nemico maligno. Che farai? Il Signore ha comandato, cose dure ha comandato, ma ha promesso cose grandi. Quali le cose dure che ha comandato? Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano e pregate per quelli che vi perseguitano 28. Son cose dure ma seguendo le parole delle tue labbra per strade dure ho camminato 29. Come potresti con le tue forze camminare per strade dure, se non perché la tua misericordia è dinanzi agli occhi miei 30? Ecco, ha comandato cose dure, ha comandato cose amare, ma vedi che cosa ha promesso: Pregate per quelli che vi perseguitano, perché siate figli del Padre vostro che è nei cieli 31. Se ti avesse detto: Prega per il tuo nemico per esser figlio di tuo padre, del tuo padre carnale, perché non ti diseredi (eppure quello che egli ti lascerà, di qua non potrà portarlo via), avresti timore e lo faresti. Per queste cose dure ti viene [invece] promesso che sarai figlio dell'Altissimo. Pensa al Padre e renditi conto dell'eredità. Su, dunque! comincia a pregare per quel tuo nemico grande che ti ha causato tanti mali, che ha rovesciato su di te tante amarezze; comincia a pregare per lui, e ti accorgerai che il tuo cuore si mette a brontolare contro di te. La tua buona volontà, la disponibilità la gioia secondo l'uomo interiore, l'obbedienza al tuo Signore, la preghiera per il tuo nemico, tutto questo è oro. Che invece la tua carnale infermità si metta a brontolare contro di te quando cominci a pregare, queste sono le impurità dalle quali Dio ti vuol purificare nella fornace.
9. E allora esercitati in mezzo ai mali, o buono, chiunque sia buono, buono non per merito tuo, perché anche tu fosti cattivo, ma per dono di colui che mai è cattivo; esercitati in mezzo ai cattivi. E non dirmi: "Se proprio era necessario che per il nostro esercizio ci fossero i cattivi, almeno ce ne fossero pochi; almeno fossero pochi i cattivi e molti i buoni". Non ti rendi conto che, se fossero pochi, non potrebbero nuocere a molti? Considera davvero, o uomo saggio, che, se i buoni fossero molti e pochi i cattivi, i pochi cattivi non oserebbero molestare i molti buoni. E se non potessero osare, non potrebbero neanche esercitare. Ecco invece che, proprio perché i cattivi sono molti, i pochi buoni hanno da tribolare in mezzo a tanti cattivi; e, tribolando, si suda; e, sudando, l'oro si purifica. Riluci dunque per la bellezza della casa di Dio 32. Ormai l'infermità ha brontolato contro di te nell'intimo del tuo cuore. Supplica di poter vincere. Ti assista Iddio, ti aiuti colui che comanda. Ormai sei diventato vincitore sulla tua infermità, ormai hai preso il coraggio e ricevuto il frutto di chi prega per il nemico 33. Considera che gran bene sia questo. Paragona lui con te stesso. Egli rimugina tribolazioni, tu effondi orazioni. Egli, se ti nuoce, ti nuoce allo scoperto, tu, che preghi per lui, lo sa solo Dio. Egli non lo crede perché non può scrutare il tuo cuore. Perciò mentre lui nuoce allo scoperto, tu preghi in segreto. In questo torchio (poiché anche a un torchio è stata paragonata la Chiesa) considera un po' se quegli, proprio perché nuoce allo scoperto, non sia la morchia che scorre alla vista di tutti. La morchia scorre alla vista di tutti, l'olio invece, per arrivare ai collettori, passa per solchi nascosti. Passa nascosto, ma poi si rivela nella sua abbondanza. Quanti infatti, fratelli miei quanti in questa confusione generale, in questo mondo così cattivo che cercano Dio in questa abbondanza di mali, hanno cambiato rotta e si sono convertiti al Signore, e hanno dato l'addio al mondo, e hanno cominciato tutto a un tratto a donare ai poveri i loro beni, essi che fino a poco prima rapinavano quelli degli altri! Ma i vari rapinatori, i violenti, i grassatori si vedono allo scoperto: è la morchia, quella, che scorre per le piazze. Questi invece, chi da una parte chi dall'altra, con unità di cuori, vergognandosi di accumulare il male in mezzo a tanto male, pensando ai richiami di Dio, irridendo alle ambizioni del mondo, aspettando la speranza celeste, cambiando amori e costumi, sono l'olio nel torchio della santità, sono i vasi per usi nobili nella casa grande, sono l'oro nella fornace, sono il grano nel granaio. Questa è la bellezza della casa di Dio.